ELEVARSI NON VUOL DIRE SOLLEVARE I TACCHI!
Nel ballo, per elevazione si intende distensione del corpo, comprese le gambe.

Non parliamo, qui, di piedi. Verrà preso in considerazione solo il corpo. Dalla caviglia alla testa compresa.

Per capirci meglio, facciamo l'esempio di un compasso.
Teniamolo in piedi, aperto circa a metà, con le punte in giù poggiate sul tavolo. Misuriamo l'altezza. Successivamente chiudiamolo. Misuriamo di nuovo l'altezza. È maggiore di prima. Questa è l'elevazione.

Quando noi camminiamo, divarichiamo le gambe. Nella posizione di compasso aperto, quindi, siamo più bassi.
Chiudendo le gambe (compasso chiuso) diventiamo più alti.

Consideriamo una breve sequenza di passi di ballo:
Destro, Passo lungo. Sinistro, Passo lungo. Destro Chiude su Sinistro.

Per fare un passo lungo, più di un normale passo di passeggiata, e rimanere ben in equilibrio, è necessaria una flessione, più o meno accentuata, della gamba che sostiene il peso. La gamba che avanza, invece, si distende per aumentare la lunghezza del passo; poggia di tacco.

Partiamo col destro, gamba sinistra inizia a flettere; la destra avanza distendendosi; poggiato il tacco, la destra comincia a prendere il peso del corpo che avanza, abbassando la pianta del piede sul pavimento e flettendo il ginocchio; entrambe le cose in modo graduale e coordinato.
Il tacco del piede sinistro, nel frattempo si solleva, il peso del corpo è ormai tutto sul destro e la gamba sinistra si accinge a fare il secondo passo lungo.
La gamba sinistra, che nel passaggio del peso sulla destra, ha avuto una certa distensione, nel tratto prima di raggiungere la destra, è leggermente più flessa, sfiora il pavimento con la punta del piede (migliora l'equilibrio!) e inizia la distensione dopo aver oltrepassato la gamba destra; si distende, poggia il tacco sul pavimento, ecc.
Questa è la posizione in cui il corpo è più in basso.

La destra che, nel terzo passo, andrà ad unirsi alla sinistra, non avrà lo stesso andamento che ha avuto la sinistra per raggiungere la destra (nel passaggio precedente).
Man mano che il corpo avanza, la destra si distende, contemporaneamente si distende anche la sinistra; la distensione delle due gambe continua fino alla chiusura.
Il piede sinistro è poggiato su pianta e tacco; il destro, nel momento in cui si unisce al sinistro poggerà anche il tacco sul pavimento.
In tale posizione abbiamo raggiunto l'elevazione massima.
Contemporaneamente, la destra prende il peso ed il ginocchio sinistro si flette per partire col passo successivo.

Vediamo ora come si coordina tutto questo con la musica.
Per fare un esempio sul Valzer Lento, prendiamo due battute di 3/4.

Consideriamo che queste note, per semplicità, vengano suonate sulle corde di una chitarra.
Nel momento in cui il musicista pizzica la corda, diciamo la 4ª nota, noi... iniziamo o finiamo il passo?

Senza una risposta a questa semplice domanda, noi non possiamo ballare!

Su molti manuali di ballo e su infiniti siti, vengono riportate varie sequenze sull'elevazione, tutte riprese dalla cosiddetta "bibbia".
Per un Passo di Cambio del Valzer Lento, la "bibbia" (tradotta dall'inglese) dice così:

1 - Cominciare ad elevarsi alla fine dell'1.
2 - Continuare ad elevarsi al 2 ed al 3.
3 - Abbassarsi alla fine del 3.

Tutto chiaro?
Ma neanche un po'!

Prima di arrivare alla fine dell'1, vediamo qual'è l'inizio dell'1.
L'1 comincia alla fine del 1° passo, nel momento in cui il piede che si è mosso, viene in contatto col pavimento!

Allora, se l'1 comincia alla fine del 1° passo, quando finisce?
Nell'attimo in cui finisce il 2° passo! Elementare, no?
Possiamo quindi dire:
fine dell'1 (musica) = inizio del 2 (musica) = fine del 2° passo = inizio del 3° passo.

Confused? Bene... bene!
Proprio così! L'elevazione comincia all'inizio del 3° passo! Ricordate il compasso?

Adesso possiamo riscrivere:

1 - Iniziare a flettere all'inizio del 1° passo.
2 - Completare la flessione alla fine del 1° e mantenerla durante il 2° passo.
3 - Cominciare ad elevarsi all'inizio del 3° passo.
4 - Massima elevazione alla fine del 3° passo.

All right?
Neanche un po'?
Allora ... scrivete e... ci ragioniamo insieme, no?